Diego Costa (1897 - 1979)

"Allorché il pittore si accinge ad un lavoro non lo eseguisce per fare un'opera sublime, ma lo concepisce e lo compie per soddisfare un suo bisogno di espressione, che sarà più o meno sentito a seconda della sua tempra artistica, nell'egual stregua che l'assetato avidamente beve per ardente sete.
Questo bisogno della pittura di sostituire l'espressione alla parola è riservato ad un numero relativo di individui, che per i loro bisogni, la loro fantasia e le loro aspirazioni differenti ai comuni, si presentano rispetto alla società come anormali e ciò specialmente per la capacità di una particolare visione pittorica delle cose, cioè una rapida analisi e sintesi visiva delle stesse, che viene a - sensibilizzare - quello che al profano appare inerte. ..."

Da
"ELEMENTI PER IL GIUDIZIO DI UN QUADRO" Diego Costa 1934 Tipografia Manfrini Rovereto